Pillole del campo adolescenti 2017

a cura di gifrini

Poco più di una settimana fa è giunto al termine il campo adolescenti regionale “DiVerso Da” che si è svolto dal 5 al 9 luglio presso la casa dei riti Santa Regina a Siena. I nostri giovanissimi, hanno compiuito un “viaggio” per conoscere e capire ciò che è diverso, scoprendo che la Verità su di esso!!Queste le notizie tecniche…ma questo campo sarà piaciuto? Come l’avranno vissuto? Cosa si saranno portati a casa? A questo punto non possiamo far altro che passare la parola a loro..

 

La domanda più comune che ci si sente fare quando si torna da un campo è “Cosa ti porti a casa da questa esperienza?”. In un primo momento non sai mai cosa rispondere perché è un’esperienza ancora “fresca”, ma quando torni a casa e non sei più lí ripensi a tutto ciò che è successo in quei giorni. Bene, io mi porto a casa, oltre a nuove amicizie, i sorrisi e le carezze dei miei fratelli, la gioia che si prova ricevendo e donando amore nella fede, le diversità che rendono unico ognuno di noi, ma che se unite riescono a creare una cosa sola; come le piccole cose riescono a rendere felici persone che non meritano altro che di esserlo. Mi porto a casa anche tutte le mie insicurezze, sperando di superarle. Mi porto a casa tutte le canzoni cantate durante i pasti, le serate passate a giocare a carte o a chiacchierare e tutti i momenti passati in fraternità.
Perciò non posso che dire GRAZIE a tutte quelle persone che hanno reso possibile questa esperienza, a tutte quelle persone che mi hanno trasmesso con forza e tenacia emozioni che non avevo mai provato; grazie a tutte quelle persone che hanno creduto e credono in me, a tutte quelle persone che mi hanno dedicato una carezza o un abbraccio, grazie a tutte quelle persone che, anche non conoscendomi, mi sono state vicine. Grazie a tutte quelle persone che hanno superato molti ostacoli e che con coraggio ne affrontano di nuovi.
Il grazie più sincero però va a Lui, che ci protegge, ci aiuta e ci indica la via da seguire giorno per giorno, che ha reso possibile tutte queste cose perché ha dato la possibilità a tante persone di trovare riparo e conforto in Lui, che ci ha donato dei fratelli, forse il dono più grande che potesse farci.

Giulia

 

“C’è qualcosa che mi rende speciale?” – “cosa mi rende speciale?”. Due domande, due modi di indagarsi, tanto semplici quanto profondi. Molto spesso ci chiediamo infatti se siamo diversi dagli altri, in cosa lo siamo e..a volte..perché lo siamo. Spesso però la nostra indagine si ferma quà, lasciandoci in mano un orribile dipinto di noi stessi come fossimo pezzi difettosi di un mosaico. Ci soffermiamo sempre su ciò che vorremmo cambiare, su ciò che (per noi) non va, su ciò che ci fa sentire diversi. Eppure, se ci pensiamo bene, è proprio l’essere diversi che ci fa distinguere dalla massa, le nostre singole diversità ci rendono unici. Esistono un’infinità di cose che ci differenziano gli uni dagli altri, dall’altezza all’età, passando per il comportamento e le emozioni, eppure..guarda caso..facciamo tutti parte dello stesso genere umano. Possiamo avere gusti diversi nella musica, cibo, vestiario, sport e amicizie, ma è proprio questo che ci rende speciali. Siamo unici nella misura in cui siamo liberi di presentare al mondo le nostre diversità, come facessimo tutti parte di un unico puzzle in cui tutti i piccoli pezzi sono necessari pur essendo indipendenti uno dall’altro. Detto questo vorrei ringraziare tutti coloro che si sono impegnati affinché questo campo riuscisse e soprattutto vorrei ringraziarli perché mi hanno permesso di capire che non dobbiamo soltanto sopportare, subire, le differenze che abbiamo; ma dovremmo accoglierle poiché sono un dono di Dio e arricchimento per la nostra esistenza. Sicuramente mi porterò a casa la voglia di andare verso l’altro e le sue diversità per far tesoro di tutto ciò che avrà da trasmettermi. Mi porterò soprattutto la libertà di essere me stessa con una nuova sicurezza, apprezzare le differenze che in precedenza avrei voluto cambiare, con la convinzione che saranno proprio quelle a rendermi quella che sono. Non so se ancora mi conosco a pieno, ma so quello che voglio essere, semplicemente Sofia.

Sofia

 

 

Il mio primo campo regionale, me ne avevano parlato molto bene ma non sapevo cosa aspettarmi. Ora ci ripenso e mi rendo conto di quanto possano avermi arricchito questi cinque giorni; all’inizio erano per me tutti volti nuovi e adesso molti non vedo l’ora di rivederli. Mille emozioni e ricordi mi porto dietro dall’incontro con i migranti alla visita ai ragazzi diversamente abili. È sempre bello riscoprire se stessi, ciò che ci rende diversi o simili ad un fratello. Mi sono sentita accolta, ho trovato una grande energia e un grande entusiasmo da parte di ognuno di noi, è incredibile come tutti ci trovassimo là per uno stesso motivo! È una realtà che mi è piaciuta lo ammetto, e non ho niente da criticare. Il tema della diversità mi ha preso molto e mi rendo conto di essere riuscita a coglierne l’importanza. Ho vissuto a pieno questo campo, ho avuto momenti per me e altri per riflettere sulle idee che oggi ci vengono presentate come pregiudizi e che ci portano a pensare che la diversità sia qualcosa di negativo. Un’ultima cosa se posso dare un consiglio ricordatevi che “Diverso è bello”!

 

 Martina

 

Pillole del campo adolescenti 2017
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