È sempre difficile tirare le somme su un’esperienza “a caldo”: l’eccitazione, la frenesia di vivere giorni diversi dal solito, di vivere qualcosa di forte, riducono la possibilità di riflettere su cosa sia accaduto, cosa colpisca e rimanga di un’esperienza. Non è il caso però di Alice, Caterina e Chiara, che hanno preso parte al campo finito oramai una settimana fa. Sentiamo un po’ che cos’hanno da dirci…
“Il mio primo campo adolescenti è stata un’esperienza davvero unica. Ero già stata al campo invernale, quindi conoscevo già alcuni dei ragazzi presenti e rivederli è stato davvero bellissimo, ma, oltre a loro, ho avuto il piacere di incontrare persone fantastiche che sono veramente impaziente di rivedere.
Oltre a queste amicizie, mi porto a casa tantissime risate, ma anche, e soprattutto, i momenti seri e quelli di sfogo. Perché questi campi non sono solo un’occasione per divertirsi, ma anche per scoprire nuove sfaccettature della propria persona e di quelle che ti sono accanto. Per questo, nei miei cinque giorni passati a Bagno a Ripoli, ci sono stati momenti molto difficili, che però sono risultati meno pesanti perché superati con l’aiuto dei miei fratelli. È stata un’altra occasione per capire ulteriormente che, grazie ai fratelli e a Dio, si riescono a superare tutti i problemi e le difficoltà della vita.
Mi porto a casa anche tutte le attività svolte che, nella loro semplicità, mi hanno aperto gli occhi. Infatti molto spesso ci chiediamo se il nostro modo di ascoltare possa effettivamente aiutare il prossimo, oppure non ci sentiamo veramente ascoltati, e le attività di questi cinque giorni mi hanno chiarito molti dubbi e incertezze.
Quindi, in sintesi, questo campo, sotto ogni suo aspetto, mi ha alleggerito profondamente da pesi che mi portavo sulle spalle da veramente troppo tempo e mi ha dato la possibilità di tornare a casa come una persona parecchio più leggera di quella che era partita.”
Alice (montughi)
“Eccomi ancora qua..un altro campo finito!! Che dire anche quest’anno ho avuto l’opportunità di vivere questa esperienza unica, indimenticabile e molto speciale grazie alle persone stupende che lo hanno preparato e ai ragazzi che lo hanno vissuto insieme a me. “Cosa mi porto a casa dal campo?” Sicuramente la gioia dello stare insieme tra fratelli, le nuove amicizie,gli innumerevoli abbracci, l’aiutare e il saper ascoltare l’altro, spesso anche con difficoltà, ma soprattutto i canti a squarciagola durante i pasti, le partite a schiaccia sette e il gatto sotto al tavolo!!
Ringrazio veramente tanto tutti gli animatori, che ci sono sempre stati per ognuno di noi, per le attività che hanno preparato, che non deludono mai e un grazie speciale va a tutti i ragazzi che si sono messi in gioco e che si sono lasciati andare per vivere al meglio quest’esperienza. Ricordiamoci, però, che è solo grazie a Lui se tutto questo può succedere!”
Caterina (livorno)
“‘Dai voce alla mia parola’. È una tematica con tante sfaccettature e tanti significati importanti; questo campo,(nonché il mio primo campo adolescenti) è stato particolarmente importante a livello psicologico perché mi ha fatto imparare molte cose sull’ascolto delle persone e mi ha fatto così anche crescere; la parola infatti può essere usata in tanti modi e con scopi diversi.
Ciò ci ha insegnato a relazionarci meglio tra di noi e nel modo giusto.
Il campo adolescenti è il miglior modo che abbiamo per stare insieme e pregare cantando e divertendosi.
Qui mettiamo in atto la frase del Vangelo “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro”, perché è proprio questo che noi sentiamo, che Gesù è in mezzo a noi in ogni momento; inoltre l’obiettivo principale è quello di farci fare amicizia e di capire più chiaramente la parola del Signore.
Quest’anno un altro obiettivo era quello di conoscere e capire con l’uso della parola l’altro in modo più profondo ed è per questo che ho apprezzato i momenti di condivisione a coppie e le attività annesse, perché ho potuto così conoscere gioie e debolezze dell’altro/a.
“Che emozioni hai provato?” poi mi chiedono; sono fin troppe le emozioni vissute in quei giorni, l’eterna gioia per tutte le cose belle che abbiamo fatto, l’allegria che quelli intorno a me mi hanno trasmesso e le risate per tutte le cose buffe che sono accadute.
“E allora, cosa ti sei portata a casa da questa esperienza?” Domanda un po’ banale magari, ma tutte le volte c’è una risposta diversa.
Io mi porto a casa le nuove amicizie e quelle vecchie che ho approfondito, tutti i pasti con gli altri, le canzoni cantate sotto le stelle e durante le attività, i momenti più toccanti come il falò dell’ultima sera e “il gesto della carezza” a parer mio l’attività più commovente di tutte, la passeggiata più lunga della mia vita nel bosco, cercare di essere un buon angelo custode e scoprire chi poteva essere il mio, mi porto a casa anche gli attimi di tristezza che i miei amici però hanno cancellato in un attimo e le esperienze positive e negative che mi sono state raccontate in condivisione.
Ogni volta che finisco un campo mi sento diversa, più libera ma soprattutto più felice e tutto ciò solo grazie alle persone che mi sono state vicino e che, anche solo per pochi giorni mi hanno voluto bene, nella speranza che continueranno a farlo.
Ognuna delle persone con cui sono stata meriterebbe un abbraccio o una carezza e se potessi gliela farei, al momento spero solo di aver lasciato a tutti un bel ricordo di me e che con le mie parole io abbia tirato su il morale a tutti.
Infine grazie, per la bellissima esperienza vissuta e gli insegnamenti di vita appresi.”